2019: l’anno di Leonardo Da Vinci

A 500 anni dalla sua morte, avvenuta il 2 maggio 1519 in Francia presso la corte del re Francesco I, l’Italia, la Francia, la Norvegia, l’Inghilterra, ricordano il genio assoluto. In Italia, gli eventi, le mostre, le conferenze per ricordare quest’uomo meraviglioso e unico, interessano molte città: Vinci, Firenze, Roma, Torino, Parma e molte altre: penso a questo con emozione. La vita di Leonardo è stata stupenda e difficile insieme, ricca, imprevedibile, magica, affascinante. Leggendo di lui, ho immaginato come sia stato, per gli uomini del suo tempo, incredibilmente bello conoscerlo, apprezzarlo, ascoltarlo. Un genio forse all’inizio inconsapevole, ricco di energia, di conoscenza al di là di ogni schema possibile, è stato l’uomo che è andato oltre le barriere, che ha reso possibile  di risposta ogni domanda, l’uomo sensibile, che parla parole che restano impresse sulle tele dipinte, sugli edifici disegnati, sulle scienze, sulla storia, sull’anatomia, tra le stelle e i pianeti ed in ogni cuore che incontra, in ogni strada che percorre, in ogni uomo o donna o bambino che hanno incrociato la sua strada, è  riuscito a vedere ciò che altri non vedevano  o non vedevano ancora. Penso alla vita di Leonardo e mi  viene in mente un viaggio, Il viaggio quello che passa attraverso se stessi, le proprie potenzialità e la conoscenza che crea un filo indissolubile e vitale tra ciò che è dentro l’uomo e fuori, senza tagli, senza fratture, senza interruzioni, perché interruzioni non ci sono.

È questa la vera genialità che respiro attraverso la sua vita, dove interessi, amicizie, talenti, curiosità,  genialità si incontrano e si sposano con ciò che conosciamo di noi e ciò che andiamo a conoscere viaggiando nel mondo senza gabbie che intristiscono e bloccano l’andare, il possibile, l’osare per vincere.
Il fascino che questo personaggio mi regala, è il fascino della mente che in ogni cosa cerca la sua natura più vera e cerca di farla conoscere, darle una forma, una consistenza, un colore, un’intensità, un senso, un’azione, un’utilità assoluta.  Lo fa con un genio incredibile, con una parte senza freni e una parte riflessiva, con una parte che spinge ad andare e una parte che resta, per pensare, per riflettere, per cercare meglio.

Leonardo è nato a Vinci, in Toscana, nel 1452 da una contadina di nome Caterina e da Ser Piero da Vinci, notaio fiorentino. È  il padre a seguire la sua educazione.  Riesce in opere immortali che vivono nella Storia e nei Cuori, nell’Anima di ogni popolo: L’Adorazione dei Magi, La Gioconda, La donna con l’ermellino.
Non posso qui, o in altro posto, scrivere l’interminabile lista delle sue opere, dei suoi studi, delle sue mappe e di tutto quello che oggi  abbiamo di lui.
Lo penso come il genio assoluto, come una persona profondamente amata, stimata, arguta, senza limiti, libera, unica, unica davvero. E lo ricordo, mi commuove per essere il Genio che amava e affrontava, per capirli, i segreti di ogni scienza, di ogni parola, di ogni tratto che potesse rappresentare, ciò che occhio potesse vedere e cuore cercare ma, ancor più, per essere l’uomo sensibile e delicato che comprava gabbie con gli uccelli solo per poterli liberare.
Io ci penserò ogni volta che avrò la fortuna di vedere una sua opera e voi? 

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