a cura di Andrea Mauri
Mi hanno stregato i testi delle canzoni di Herbert Pagani, ascoltati in uno spettacolo che ha reso omaggio all’autore poliedrico.
se tu sei un uomo
la strada è una sola
è quella che si arrampica sul monte
nessuno ti guida, nessuno ti segue
da solo ti asciughi la fronte
più sali e più soffri
più sali e più sembra lontana
ma quando tu arrivi
ti siedi e sorridi
e hai l’anima per orizzonte(da La vita dell’uomo)
Chi era Herbert Pagani? Nasce a Tripoli il 25 aprile 1944 da una coppia di ebrei libici italianizzati dall’amministrazione coloniale. Vive tra la Francia e l’Italia, diventando noto come cantautore in entrambi i paesi.
Nell’espressione artistica non si ferma alla canzone, ma ama sperimentare stili e forme diverse, passando dalla prosa alla poesia scritta e cantata, dall’animazione radiofonica alla scenografia teatrale, alle tecniche video e alle creazioni pubblicitarie, dalla pittura alla scultura.
È conosciuto dal pubblico grazie alle due canzoni che lo rendono famoso: Albergo a ore e Stella d’oro. Traduttore e interprete della canzone francese, lavora con Dalida, Françoise Ardy e Salvatore Adamo.
Herbert Pagani è uno dei primi disk-jockey. Nel 1966 esordisce a Radio Montecarlo con Fumorama, programma musicale rivolto ai giovani dal linguaggio nuovo, legato alla contestazione degli anni Sessanta, con una forte vena ironica.
Dopo i successi italiani e francesi, nel 1979 decide di ritirarsi dalle scene e dedicarsi alla poesia, all’impegno politico, alla lotta per il raggiungimento della pace tra israeliani e palestinesi.
Colpito da una leucemia fulminante, muore a soli 44 anni il 16 agosto 1988 in Florida. Per sua espressa volontà i funerali si svolsero a Tel Aviv, cui parteciparono esponenti del mondo dello spettacolo ed ebrei originari della Libia. La sepoltura avvenne secondo il rito ebraico e l’orazione funebre fu pronunciata dall’allora ministro degli esteri israeliano, Simon Peres.