Angelitos

di Martina Dei Cas

Martina Dei Cas con il suo nuovo romanzo “Angelitos” arriva al cuore. Le sue sono parole vere, vibranti, a tratti devastanti. Fanno riflettere, capire i tristi destini di tante persone e le miserie umane quotidiane ormai sparse, in gran numero, in ogni angolo del mondo. È una storia vera quella che l’autrice ci propone; una storia che trasuda bene e fa crescere rabbia. Si… rabbia pura, legittima al solo pensiero della vita subita da tanti bambini e ragazzi destinati agli orrori di una terribile esistenza.

Angel Escalante Perez, Angelito, è un bambino di 12 anni e vive a Città del Guatemala. Nei suoi sogni proiettati nel tempo che attende c’è quello di diventare architetto. Ama la scuola e la frequenta con impegno e dedizione. L’unica grande colpa di Angelito è di vivere in una città pericolosa e aggressiva. In Guatemala non si fanno sconti, non ci sono compromessi contro una dilagante violenza. Il lutto nelle famiglie appare come un fatto ordinario. Perdere un figlio può diventare un evento che non ha nulla di speciale; uguale al lutto dei vicini o dei vicini dei vicini. In quei luoghi spesso si commettono delitti che hanno la forza spaventosa di amplificarsi. Dapprima si verifica la morte. Segue la pressoché totale assenza di un’indagine che possa assicurare i responsabili a un’evanescente giustizia. Per finire, la certezza dell’oblio che cancella definitivamente una vita onesta spentasi prematuramente. Una spirale di fatti che porta a morire per ben tre volte.

Nelle sue pagine, Martina Dei Cas diventa reporter. Indaga, scova testimonianze, descrive i destini di tanti protagonisti. Evidenzia una realtà troppo spesso ignorata; un mondo che il lettore, con fatica, riesce a comprendere. I bambini sanno già come impugnare i coltelli. Sanno già come difendersi e come far del male. Sanno già quali bande frequentare per sentirsi potenti e protetti in un sistema corrotto e feroce. Sanno già vivere nella violenza che non può che alimentare altra violenza. Tra tanta crudeltà emergono alcune luci della speranza. Il Mojoca, ad esempio, fondato da “el Abuelo”, il nonno. È il movimento dei giovani della strada; quelli che la buona società considerava “cani randagi”. Un modo per dare dignità, lavoro… recuperare tante vite alla deriva, altrimenti avviate verso un terrificante percorso di non ritorno. Nonno Gerardo è un operatore di strada. Con coraggio, lavora nei luoghi dello spaccio, dei traffici illeciti e cerca di recuperare esistenze perdute… ascolta senza giudicare; soprattutto, aiuta nel vero senso della parola.

Anche la scuola ha la sua importanza. Forse il grande nemico delle mafie locali è proprio la scuola, l’istruzione, la conoscenza. Chi ha la fortuna di studiare, di portare avanti gli studi, di seguire una buona formazione anche civica, avrà sicuramente la forza emotiva e morale di porsi al di sopra delle logiche dei clan malavitosi. Meno scuola, quindi, significa più ignoranza e quindi un più ampio bacino da cui reclutare giovani da affiliare. Sono luoghi in cui il potere economico viene diviso tra le varie famiglie che, indisturbate, attraverso i rispettivi clan, operano nel proprio settore si riferimento.

Angelito ha il viso pulito e buono. Suo padre Luis è un grande e onesto lavoratore. Con sacrifici ben ripagati consente ai suoi figli di frequentare le scuole. È proprio qui che Angelito viene notato per essere affiliato. La mara, la gang di strada, lo vuole; un viso d’angelo può attirare le persone da aggredire e derubare.  Quel giorno, a scuola, la maestra non ascolterà il “presente” di Angelito. Nessuno lo sa ancora ma è stato rapito dalla mara per essere “iniziato”. Deve mostrare coraggio attraverso l’uso di una pistola contro l’autista di un autobus in transito. Sono sul ponte Belice, il più alto del Guatemala. L’educazione ricevuta, la bontà del cuore, decretano il rifiuto… Angelito non preme quel grilletto, Angelito non è come loro. L’autobus sfreccia via senza intoppi.

L’autrice descrive molto bene il grande coraggio di questo piccolo eroe che oppone la bontà a una scontata violenza. Al tempo stesso il bambino decreta, purtroppo, il suo destino perché nessuno può disertare la mara. Sono bambini come lui, coetanei ma sono ormai avvezzi alla violenza e al sopruso. Angelito non può farla franca e sarà punito per aver rifiutato, con fermezza, di diventare un bambino della malavita. La famiglia lo cerca ovunque facendo fatica addirittura a coinvolgere la polizia locale; in quei posti, la scomparsa di un bambino sembra essere cosa di poco conto e comunque un fatto del tutto normale. Saranno la tenacia e la determinazione del padre a favorire il ritrovamento di Angelito. Luis lo trova ai piedi del Belice. È stato scaraventato giù dal ponte; la punizione per la sua fermezza. È ferito gravemente ma è ancora vivo. Restano poche parole… quelle che servono per capire, per denunciare la violenza subita di fronte al rifiuto di farla. Ad Angelito i genitori avevano dato un grande insegnamento di vita: ci vuole più coraggio a fermare il male e la violenza che a farli. E in questo, il bambino, ha avuto un comportamento da vero eroe.

Una storia davvero commovente e toccante, abilmente condotta dalla narrazione di Martina Dei Cas. Un testo che dovrebbe entrare ovunque quale importante testimonianza di fatti non ignorabili. Un romanzo vero e coraggioso che rende dignità a un bambino altrimenti dimenticato. L’indagine risulta ancora senza indagati ma il nome e la storia di Angelito non resteranno in silenzio finché i lettori avranno voce per diffonderla. Nel suo piccolo, un grande sacrificio sopportato per il bene dell’umanità.

Martina Dei Cas (classe 1991) vive ad Ala (Trento). È laureata in Giurisprudenza e ha pubblicato il suo primo romanzo per ragazzi (Una stravagante mattinata a Operà) nel 2009. Vincitrice di alcuni concorsi letterari per racconti e altri suoi scritti poi pubblicati in diverse antologie. Nel 2010 è stata insignita dal Presidente della Repubblica del titolo di Alfiere del Lavoro. Ama viaggiare per il mondo o tra le pagine dei libri e dare voce alle storie che incontra nel suo cammino. Ha pubblicato “Cacao amaro” e “Il quaderno del destino”, due romanzi ambientati in Nicaragua.

Titolo: Angelitos
Autore: Martina Dei Cas
Editore: Prospettiva Editrice
Pubblicazione: 2019
Pag.: 146
Costo: euro 12,00

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