Bartleby, lo scrivano

Herman Melville

Spesso ma non sempre i personaggi dei libri stessi, escono dalle pagine per prendere parte più o meno marginalmente alla nostra vita, accompagnandola in determinati momenti.
Per quanto mi riguarda, fra questi personaggi c’è senz’altro Bartleby, una persona riservata, un po’ sciatta nel vestire, di mezza età di media statura, di media estrazione insomma un perfetto anonimo, silenzioso modesto, americano quanto basta che da giovane aveva lavorato in un ufficio postale come addetto alle lettere smarrite.
Il suo compito era quello di prendere tutta la corrispondenza che non aveva mai raggiunto il destinatario e bruciarla. Ma ogni lettera che lui distruggeva era come una specie di delitto. Ogni lettera infatti avrebbe potuto essere… un viaggio interrotto, un messaggio che poteva salvare una vita, cambiarne un’altra, forse il pagamento di un riscatto o una semplice dichiarazione di amore. Ogni lettera conteneva un destino spezzato e quello che doveva fare lui era… finire il lavoro, spezzarlo del tutto, uccidere anche l’ultima speranza.
Bartleby un giorno si licenzia ma quelle lettere gli rimarranno impigliate dentro per anni. Anche quando verrà assunto nell’ufficio di un celebre avvocato di Wall Street in un’epoca in cui i documenti si copiavano ancora a mano. All’inizio Bartleby parte alla grande: scrive, copia con impegno una quantità incredibile di documenti, lavora alacremente e della sua vita fuori dall’ufficio non si sa nulla.
Finché un giorno il suo capo lo chiama alla scrivania e lo invita a controllare una pratica assieme a lui ma Bartleby, ritto in piedi di fronte al capo gli risponde: Preferirei di no.
L’avvocato rimane senza parole. Come sarebbe… Preferirei di no? Ma lui impassibile ed irremovibile gira i tacchi e se ne torna alla sua scrivania.
Da quel momento in poi Bartleby sembra un disco incantato, un meccanismo inceppato per sempre. I giorni che seguono la scena si ripete.
Può venire a leggere queste copie? Preferirei di no.
Può esaminare questa pagina con me? Preferirei di no.
Mi farebbe questa commissione? Preferirei di no.
Preferirei di no. Preferirei di no.
Bartleby preferirebbe di no fino a finire in un istituto psichiatrico. Bartleby, l’angelo spezzato, pian piano preferisce smettere di parlare poi preferisce smettere di mangiare per lasciarsi morire in un angolo del manicomio.
Forse mentre muore gli tornano alla mente tutte quelle lettere per cui lui è stato l’ultimo boia, quelle frasi che non hanno mai colpito il loro bersaglio, ma che l’hanno perseguitato tutta una vita. Bartleby era un angelo sbagliato che con la sua risposta riusciva ad incrinare il cielo, bloccare la logica e rivoltare il mondo.
In questo angolo oscuro della mia memoria, ricordare Bartleby mi fa venire i brividi pensando alla forza disperata che spesso serve a dire…
Preferirei di no.

Titolo: Bartley, lo scrivano
Autore: Herman Melville
Editore: Rusconi Libri
Prezzo: € 9,00

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