Come un romanzo

Quando ho letto il libro di Daniel Pennac  “Come un romanzo“,  ho sentito di amarlo ad ogni pagina, ad ogni emozione che mi dava. Chi ama leggere non può non averlo tra i libri in biblioteca, è un saggio sulla lettura eppure scorre tra le dita come una storia affascinante. È una storia affascinante. Pennac  ha un modo così bello, aggraziato, gentile nel trasmettere ciò che pensa e in cui crede, che riesce a portarti per mano tra i sentieri del leggere libero, lontano da costrizioni e gabbie che affaticano la vita. È un uomo affascinato da ciò in cui crede, affascinato dall’educare e dall’essere educato proprio da ciò che lui stesso insegna. Leggere è un modo di vivere, un modo di essere.

Indica nel suo libro i diritti imprescindibili del lettore:

1) il diritto di non leggere: “Leggi!!!!” è un imperativo che non ha un senso, come “Sogna!!!”. Imperativi che non danno risultati, muoiono in se stessi.

2) il diritto di saltare le pagine: le leggerai dopo o mai, pagine saltate, rispettando lo stato d’animo di quel momento e ciò che ti senti di sopportare, di approfondire considerando ciò che stai leggendo. Come un movimento intenso alla pari tra il libro e te.

3) il diritto di non finire un libro: quando il libro diventa pesante ed incomprensibile in quel momento della tua vita e della tua età e della tua storia, un libro non letto o letto a metà, non è un libro abbandonato è un libro che aspetta per vivere, con il lettore, in un momento diverso. I libri, si sa, sanno anche aspettare e lo fanno con dignità.

4) il diritto di rileggere: è darsi la possibilità di vivere un’esperienza nuova con se stessi con ciò che si è modificato negli anni, nel modo di vedere le cose, nel modo di mettere in evidenza dei passaggi rispetto ad altri, sottolineare parti che in precedenza non avevi considerato. Rileggere e Rileggersi.

5) il diritto di leggere qualsiasi cosa: significa dare e darsi la possibilità e dare la possibilità di scelta, e crescere nel diritto personale del decidere e lasciare che gusti diversi, curiosità diverse accompagnino serenamente la vita di ognuno.

6) il diritto al bovarismo: al nutrirsi immediato ed intenso di sensazioni provate con l’immaginario che si estende e si dilata nell’identificazione con ciò che leggi che fa vibrare la pelle e il respiro.

7) il diritto di leggere ovunque: è la libertà dal tempo, secondo me, portarsi il libro ovunque e leggerlo anche per 5 minuti nei posti più disparati e inusuali. È la libertà dalle convenzioni, dai giudizi, è la scelta delle scelte. Leggere ovunque. Un ovunque che decidi tu in un tempo che decidi tu. Tu e il libro ed il resto è libertà.

8) il diritto di spizzicare: l’immergersi tra le pagine aperte a caso e lasciarsi andare tra le parole come se fossero le onde del mare, senza un prima o un dopo ma solo l’eccitante presente.

9) il diritto di leggere a voce alta: le parole prendono una forza ed una forma inconsueta, raccontano decise una storia  di cui sei il protagonista e dai i toni che vuoi che nascono liberi alla storia che leggi, che diventa con più coraggio la tua storia.

10) il diritto di tacere: tenere per sé l’intimo rapporto che si è creato tra te e le parole lette, le atmosfere create, i palpiti generati, le emozioni, i ricordi, i progetti anche in questo caso la lettura come libertà. Saper distinguere tra ciò che vuoi condividere e ciò che vuoi vivere in te proteggendolo.

Doveva proprio preferirci – o stimarci – noialtri allievi, per darci da leggere quel che gli era più caro.

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