Credevo bastasse amare

Alessio Masciulli

La vita è tutto e niente nello stesso tempo; la vita è un immenso recipiente, dove puoi trovare ogni genere di sorpresa, ogni tipo di emozione, i tuoi sogni, la tua realtà. Proprio la vita, data e negata, vissuta, amata, odiata, viene collocata come protagonista nel libro di Alessio Masciulli. Insieme ad essa, la splendida storia di un immenso amore nato da sempre e per sempre vivo in una sorta di eternità emotiva: l’incontro e l’unione tra Alessio e Silvia. Questo amore sboccia e gemma, come per magia, precocemente in un tempo che non ha età; lui ha 17 anni, lei appena 14.

Tra le pagine del romanzo si palesa chiaramente questa storia d’amore attraverso un linguaggio semplice, vero e spontaneo. Tutto ciò rende sempre sveglia l’attenzione del lettore che corre sulle ali del racconto per scoprirne ogni minimo dettaglio. Con abilità e bravura, non appartenente sicuramente a un esordiente bensì a uno scrittore più navigato, Masciulli ti fa entrare pian piano nella storia che ha vissuto in prima persona. È il linguaggio del cuore che parla, è la voce del suo amore a prendere corpo e sostanza per descrivere, pagina dopo pagina, i fatti e gli episodi contenuti nel romanzo.

Alessio e Silvia si conoscono praticamente dall’infanzia e si amano da sempre. Questo amore è così forte e deciso da superare e vincere ogni ostacolo: non potrà fermarlo il fatto che Silvia abbia una giovane età e nemmeno alcune voci che circondavano la vita di Alessio. È presente, sullo sfondo del romanzo, una colonna sonora fatta dalle splendide canzoni di Lucio Battisti che entrambi i protagonisti amano. Sembra che tutto proceda bene, merito anche della discreta e bella presenza delle famiglie dei due protagonisti. Arriva l’anno 2006 e Silvia è pronta a discutere la sua tesi di laurea in psicologia. L’argomento scelto, e non poteva essere diversamente dato il carattere e la voglia di vivere di Silvia, è l’ottimismo.

Sono passati 11 anni da quando i due ragazzi stanno insieme. Forse è proprio l’ottimo e solare carattere di Silvia a cambiare, in meglio, Alessio: lo renderà più socievole, più aperto e più sicuro di se e delle sue capacità. Purtroppo questo tempo tanto atteso e sognato, il tempo della laurea, del vivere insieme, della nascita della nuova famiglia e, perché no, dell’arrivo dei figli, non arriverà. Un tragico appuntamento con un destino crudele, proprio la mano “sinistra” dal fato, chiamerà Silvia a rendere indietro, prematuramente, la sua vita; quella vita che tanto amava e desiderava e che aveva sempre vissuto in totale pienezza. È una notte di maggio; sullo sfondo uno stupido incidente stradale che si trascina ingiustamente la vita di Silvia.

Per Alessio è l’inizio del periodo più brutto della sua vita; in alcuni momenti di grande e totale disperazione, arriva a sperare di raggiungere presto la sua amata Silvia, la sua Principessa. Le pagine del romanzo rendono pienamente questo immenso dolore al punto da portare il lettore a sentire direttamente l’enorme peso di questa prematura assenza. L’improvvisa comparsa di una ragazza accende nuovamente gli interessi di Alessio che si sente, di colpo, pronto per tornare alla vita. È una ragazza che Alessio conosceva da molti anni e, prima di incontrare Silvia, lo aveva già illuso. Sembra quasi che sia una presenza voluta, da un fare non terreno, direttamente da Silvia che non potrebbe sicuramente accettare di vedere il suo Alessio in solitudine. La storia, purtroppo, si ripete ancora: come avvenne un tempo, anche questa volta Alessio viene abbandonato per un altro ragazzo che, ironia della sorte, ha il suo stesso nome. Viene lasciato su una panchina da dove osserva impotente i passi che portano via questa nuova presenza.

Sembra finita ma in un momento di lucidità emotiva Alessio riesce a recuperare, con l’aiuto di Silvia, la sua vita. Silvia, in fondo, gli ha insegnato proprio questo: vivere la vita sempre con forza e ottimismo, circondato dalle persone che contano. Alessio capisce che Silvia è unica e tale sarà per sempre; è il suo Angelo custode pronto a guidare, nuovamente, i suoi passi. Si sente di nuovo vivo, pronto ad abitare i giorni che fanno la vita; dalla sua parte, amici veri e due splendide famiglie. Ora i ricordi non fanno più male e saranno, comunque, memorie da portare nel cuore. Grazie a Silvia, il libro si chiude con ottimismo e con una carica sicuramente positiva. Da qui la straordinaria forza dell’autore, sicuramente ammirevole, di narrare la sua personale storia con il dramma che la caratterizza. Un dolore molto spesso è capace di generare solo silenzio, abbandono e distacco. Fortunatamente non sempre è così altrimenti non avremmo avuto la gioia di leggere e conoscere “Credevo bastasse amare”. Le persone che amano veramente, quelle dotate di una grande capacità emotiva, sono capaci di sentire e provare gioie e passioni che vanno oltre ogni limite. È un sentire smisurato, a perdita d’occhio. Purtroppo, come le gioie, anche i dolori si amplificano in queste persone al punto da divenire enormi e insostenibili. Allora un grazie di cuore ad Alessio Masciulli e alla sua sensibilità, per aver dato alla vita, da un dolore immenso, un romanzo che, partendo dal cuore, ci parla, emozionandoci, di vita e di vero amore.

Alessio Masciulli è nato a Catignano (PE) nel 1978. Pubblica il suo primo romanzo, Credevo bastasse amare, nel 2008. Racconta un’amara storia vera vissuta in prima persona. La passione per i libri e per la scrittura diventa compagna di vita di Alessio. Pubblicherà raccolte di poesie, racconti e romanzi. Conquista pubblico e critica e gira ovunque, in Italia, per portare la sua testimonianza. Il suo motto è “Nei libri bisogna crederci” e Alessio ci crede al punto da creare, dal nulla, una casa editrice; la “Masciulli Edizioni”. Impegnato in ogni direzione del mondo editoriale, organizza eventi, festival, gruppi di lettura e sdogana forme nuove di divulgazione culturale.

Titolo: Credevo bastasse amare
Autore: Alessio Masciulli
Editore: Masciulli Edizioni
Pubblicazione: 2020 (ex 2008)
Pag.: 209
Costo: euro 15,00                 

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