Il cuore è uno zingaro

Luca Bianchini

il cuore è uno zingaro

Luca Bianchini è sorprendente e continua a percorrere, con esiti assolutamente pregevoli, le vie del “Giallo”. Ci affascina e sequestra, in senso letterario, con il suo approccio fresco, brillante, decisamente divertente. Ne “Il cuore è uno zingaro” da seguito allo spassionato e precedente romanzo “Le mogli hanno sempre ragione”. Il protagonista è ancora lui, il maresciallo Gino Clemente. Cambiano, però, i luoghi e le prospettive.

Il maresciallo è stato costretto a lasciare la sua amata Polignano per cause di forza maggiore. Suo malgrado, la moglie del sindaco si era invaghita di lui e per evitare incidenti diplomatici, l’Arma dei Carabinieri ha disposto il suo trasferimento a Bressanone, ad oltre 1.000 km da casa. E pensare che era prossimo alla pensione e per questo aveva fatto ritorno, dopo anni di “trasferte”, nella sua Polignano. Con lui ci sono sempre l’inseparabile moglie Felicetta e il cane “investigatore” Brinkley.

Luca Bianchini non si smentisce e tiene alto il suo livello di grande scrittore. La sua è una narrazione con ritmo che attrae e cattura. Ha una penna spassosa e divertente. Brillanti sono i dialoghi che propone, laddove è percepibile una bella vena ironica.

L’ordinaria vita di Bressanone viene scossa da un inaspettato delitto. Viene trovato morto, ucciso da un colpo d’arma da fuoco, il noto cantante Gabriel Manero. E pensare che era nato proprio lì, a Brixen, Persenon o Bressanone. Viene ucciso nella sua villa subito dopo un suo concerto in un noto locale della cittadina trentina. “Gabriel era una persona buona… i cantanti restano sempre bambini… i bambini non hanno mai fatto male a nessuno”.

Con “Todo corazon”, nel 1983, il suo brano di maggior successo, Gabriel Manero aveva fatto innamorare il maresciallo e Felicetta. Ed erano lì, in prima fila, la sera del suo ultimo concerto. Avevano ballato, cantato, ammirato da vicino il loro cupido.

Una coinvolgente ironia pervade l’intero romanzo. La troviamo sicuramente nella scelta dei nomi dei vari personaggi. Oltre a Gabriel Manero (è palese il simpatico riferimento a Tony Manero interpretato da John Travolta), al secolo Gabriele Pesciola, abbiamo Barbara Kessler, Bruno e Andrea Sinner, Agata De Razza (già presente nel precedente romanzo) ed altri. È presente nella scelta degli eventi e dei luoghi.

Più di tutto, però, l’ironia la troviamo nelle frasi e nei colloqui dei protagonisti. Qui Bianchini è straordinario nel proporre una sottile e proporzionata (c’è comunque di mezzo un delitto) comicità intorno alla storia di un crimine. Qui il romanzo si fa commedia, suscita curiosità, avanza e corre via con un sorriso che non può non appartenere al lettore. Prova ne sono gli interrogatori a cui il maresciallo Clemente sottopone i vari sospettati. L’indagine è minuziosa e si cerca di non trascurare il benché minimo, apparente insignificante, indizio.

Sale inevitabilmente la tensione emotiva; il coinvolgimento è tale da schierarsi al fianco del maresciallo per suggerire, dare spunti, ipotizzare retroscene. Siamo tutti un po’ investigatori. Come dice Felicetta “Il colpevole commette sempre un errore”. “E se non sbaglia niente?”, replica il buon maresciallo… “Ci sarà sempre qualcuno che lo vede”, sentenzia sua moglie…

Il delitto di Bressanone diventa un caso di vitale importanza nel quale Gino cerca il giusto riscatto per un trasferimento illegittimamente subito. Un caso anche complesso che pone diversi risvolti che vanno ben oltre l’uccisione del noto cantante.

Il cuore è uno zingaro resta quel 45 giri che aveva segnato tanti ricordi. Un brano troppe volte presente nel karaoke, eterna passione, del maresciallo; in ogni casa c’è sempre una stanza dedicata al suo hobby.

È bene lasciare al lettore la curiosità della navigazione nella nuova e bella scrittura di Bianchini. Colpiscono i suoi “Ringraziamenti” finali, laddove afferma che viviamo in un mondo che ci fagocita senza darci il tempo per le cose semplici: pensare, osservare, ascoltare, leggere. Un grande insegnamento che dovrebbe spingerci a tornare protagonisti del nostro tempo; gesti facili e naturali, umani, per ricollocare l’Uomo al centro dell’esistenza. E allora lasciatevi trascinare da questa lettura e godetevi un tempo sano che non potrà che rendervi felici.


Luca Bianchini nasce a Torino nel 1970. Conduttore radiofonico, ha pubblicato diversi romanzi con Mondadori tra cui “Instant love” (2003), “Ti seguo ogni notte” (2004), “Se domani farà bel tempo” (2007), “Siamo solo amici” (2011), “Io che amo solo te” e “La cena di Natale” (2013) – da cui sono stati tratti film di grande successo di pubblico -, “Dimmi che credi al destino” (2015), “Nessuno come noi” (2017) – sul grande schermo nel 2018 -, “So che un giorno tornerai” (2018), “Baci da Polignano” (2020) e “Le mogli hanno sempre ragione” (2022). Nel 2005 ha scritto anche la biografia di Eros Ramazzotti. Luca Bianchini ama scrivere in cucina, la sua stanza del cuore.

Titolo: Il cuore è uno zingaro
Autore: Luca Bianchini
Editore: Mondadori
Pubblicazione: 2024
Pag.: 225
Costo: euro 18,50      

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