Il Richiamo

di Maria Teresa Infante

Avevo conosciuto Maria Teresa Infante per la bellezza dei versi contenuti nelle sue poesie; sicuramente uno stile poetico sensibile e raffinato. Oggi leggo l’autrice in una nuova veste. Si cimenta con la prosa e lo fa con ottimi risultati. “Il richiamo” è un romanzo pubblicato nel 2017 e narra una storia ambientata nei territori molto cari all’autrice.

Siamo in Puglia, nel paese, dove Peppino è cresciuto prima di trasferirsi al Nord. A Torino Peppino era entrato nel tempo di una nuova vita che lo aveva visto lavoratore in fabbrica. Sono circa 4 anni che non torna nei luoghi di ieri. Un litigio con il fratello Paolo lo aveva inevitabilmente allontanato dal suo paese. Compie il viaggio del ritorno per dare l’ultimo saluto al padre Cecchino, venuto a mancare da poco. Peppino ha 58 anni e un matrimonio finito (non fallito) alle spalle. In preda a tanti pensieri percorre, quasi senza accorgersene, circa 800 km e si ritrova sotto il pergolato della casa paterna.

L’autrice si presenta molto bene al lettore. Dona una scrittura curata ed elegante. La narrazione è fluida e coinvolgente. Il romanzo di Maria Teresa Infante presenta una trama ben costruita con buona scelta dei tempi della storia raccontata. Ci sono i rimandi, i ritorni al passato che sono necessari per dare corpo all’intero romanzo.

Peppino ritrova Maria, l’anziana madre sempre presente al fianco del marito e dei suoi tre figli. Una donna forte, decisa che ha sempre avuto a cuore le sorti della famiglia. La madre è stata quel collante silenzioso che ha avuto la forza di cementare in modo indissolubile i rapporti familiari che, né il tempo, né la distanza, hanno minato nell’inevitabile scorrere degli anni. Ritrova anche Lucrezia… il grande amore dal quale era fuggito in modo silenzioso e quasi vile. Lucrezia è lì. Ferma e decisa, ormai vedova, ha allevato un figlio di 39 anni. Quante volte Peppino si era interrogato su come sarebbe stata la sua vita se fosse rimasto e se l’avesse sposata. Quel tempo era passato e forse non sarebbe più tornato…

L’autrice dedica attenzione ai vari protagonisti evidenziando ogni singola storia. Entra nell’intimo degli stessi; mette a nudo le anime per mostrarne emozioni e sentimenti. È un crescendo di storie vissute in tempi e luoghi anche diversi. Ritroviamo la non facile infanzia di Cecchino; chiamato troppo presto a essere uomo. E poi Maria che sfida, per amore, rigide convenzioni e antichi tabù. C’è anche la bella presenza di Soccorsa… la sorella con cui Peppino non ha mai interrotto l’antico rapporto. La prosa si fa quasi poesia, non poteva essere altrimenti, in un linguaggio garbato e delicato.

Agli occhi di Cecchino la partenza del figlio era apparsa quasi come un tradimento; c’erano le terre e l’azienda agricola da gestire. Erano state le parole e il buon senso di Maria, invece, a mantenere vivo il legame con quel figlio ormai “torinese” che, tutto sommato, distanze a parte, con il cuore non si era mai allontanato.

La bellezza delle pagine di Maria Teresa sta proprio nella descrizione del vortice emotivo vissuto da Peppino. Gli anni torinesi non hanno soppresso un cuore ricco di antichi sentimenti chiamati troppo presto a uno sterile silenzio. Ci sono i pensieri, i ricordi e, soprattutto, riaffiora un amore mai dimenticato.

Arriva salvifico il brusco gesto di una frenata lungo uno scontato viaggio di ritorno. Sarà il contatto con la terra, con gli alberi, con i colori degli amati luoghi a risvegliare, finalmente, la vera anima di Peppino in un patto di antica e tacita alleanza. È forse il tempo di recuperare il tempo perduto; un tempo trascurato con troppa superficialità ignorando la vera voce del cuore. Sarebbe stata la vera gioia di Cecchino. Non è mai troppo tardi, però, per ascoltare la voce dei ritorni.

Un romanzo intenso, ricco di passione e sentimenti. Una scrittura seducente che cattura il lettore per condurlo nella bella trama costruita intorno ai destini dei vari protagonisti. Non posso, nel finale, non citare il delizioso messaggio lanciato dall’autrice: un uomo è tale quando le sue orme continueranno ad essere calcate. Solo il fiore reciso non saprà mai dove andrà a morire.

Maria Teresa Infante è originaria di San Severo (FG) dove attualmente vive. È collaboratrice del giornale Il Corriere di San Severo. Pubblica articoli di interesse generale su giornali, siti e blog. Negli anni ha pubblicato diverse sillogi poetiche. È presente in moltissime antologie risultando vincitrice di vari concorsi poetici, letterari e di giornalismo. Organizza eventi culturali e artistici a risvolto socio-culturale. È membro di giuria di vari concorsi poetici. È Vice Presidente dell’associazione culturale L’Oceano nell’Anima e responsabile del settore editoriale della stessa.

 

Titolo: Il richiamo
Autore: Maria Teresa Infante
Editore: L’Oceano nell’Anima Edizioni
Pubblicazione: 2017
Pag.: 115
Costo: euro 13,00

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