“Chi sono loro?”
Riecheggia questa frase nell’ultimo film di Sorrentino.
Diremmo, loro sono quelli che detengono il potere e lo utilizzano in modo gratuito, volgare e strumentale a ritmo di tette e cocaina. E un po’ ci credi. Il film vuole essere una denuncia sulla decadenza dei valori incarnata da Silvio Berlusconi e dintorni, alle prese con crisi coniugali, amanti, senatori, ruffiani, lecchini, corrotti e festini.
Il film è ambizioso. Vuole essere un film storico, barocco, drammatico, ma risulta invece (suo malgrado) didascalico e calligrafico. Esasperato nei personaggi, caricature di se stessi, fino a diventare grotteschi. Dialoghi affettati da sembrare aforismi. La sceneggiatura scontata con un esagerato uso delle metafore.
Il film si salva nella regia raffinata di Sorrentino, nella fotografia che incanta e in alcuni attori in stato di grazia, fa tutti un arrivista Riccardo Scamarcio, sintesi perfetta della caduta degli dei.
Alla fine capisci che “loro” con molta probabilità sono i cineasta presuntuosi.
Titolo: Loro
Regia: Paolo Sorrentino
Cast: Tony Servillo (Silvio Berlusconi) – Elena Sofia Ricci (Veronica) – Riccardo Scamarcio (Sergio Morra) – Kasia Smutniak (Kira) – Euridice Axen (Tamara) – Fabrizio Bentivoglio (Santino Recchia)
Uscita: Loro 1, aprile 2018 – Loro 2, maggio 2018
Durata: Loro 1, 104 minuti – Loro 2, 100 minuti