La vita, a volte, intreccia i destini che non possono non incontrarsi. Ho incontrato Antonella Gatti Bardelli con la quale, in un tempo che non ci apparteneva ancora, ho condiviso, nel silenzio di due differenti ispirazioni, il titolo di un romanzo (Il cielo capovolto) che parla di vite, diverse, ma di vite che scorrono e pulsano. Oggi arriva a me la nuova scrittura di Antonella: “Margò”, un titolo facile, secco, deciso, che racchiude in sé la disperata storia di una madre e di una figlia troppo bella, dentro, e sensibile per appartenere al nostro tempo.

Nelle parole di Antonella ho respirato tutta la carica emotiva proveniente dal canto, silenzioso e annientato, di una donna-madre che è chiamata a vivere un destino troppo grande e troppo gravoso per le sue spalle. Roberta Corsi vive a Udine. Ha perso il bene più prezioso: sua figlia Margò è morta per overdose in una terribile e buia notte. Nel suo recente viaggio in Kenia, nel volto di una ragazza, in un abbraccio infinito, Roberta scopre un nuovo contatto con la figlia, con chi non c’è più. È felice di aver ritrovato Margò nella perfezione della natura che è bellezza, espressione di Dio, purezza interiore. Vive un senso di colpa che si mescola e confonde con la paura di conoscere la verità. Roberta non riesce a elaborare il suo lutto. È inseguita dagli incubi che la vogliono vigile, di notte, alle 3,00, pronta a intervenire per salvare una vita, quella di Margò, indirizzata inarrestabilmente verso il suo epilogo. Il sogno che diventa incubo, la vita che fugge e sfugge, resta la consapevolezza della colpa e l’impotenza di una madre. In silenzio, Roberta vivrà, in una dimensione suggestiva, un meraviglioso contatto con Margò. Un rapporto che è un contatto del cuore, dell’anima, il dolcissimo segreto che aiuta la vita a vivere.

La scrittura di Antonella è toccante, profonda; arriva al cuore, commuove, sfiora le corde delle emozioni più vere e nascoste. È un viaggio lungo i sentieri che collegano le esistenze di Roberta e Margò, vita che genera vita, amori che si cercano nel disperato fiume di un mondo cattivo che sovrasta ogni cosa. L’incontro con una cartomante sarà l’inizio di un nuovo percorso. A fatica, Roberta, cercherà di superare la paura della verità; ora vuole sapere perché Margò è morta, portata via dal veleno iniettato nelle vene. Ci saranno messaggi segreti, sensazioni, pagine di intimi diari, video improvvisati, pronti a svelare un’odiata realtà. Margò non sopportava il peso del mondo; l’assurda corsa a primeggiare in insensate competizioni. Lei amava gli ultimi, gli indifesi, le anime fragili. È qui che ritrovava se stessa, lontano da tutto, persa nella sostanza che dava e toglieva la vita nell’assurda paura del vivere. Con il suo compagno, Davide, in un bacio al veleno, si era incamminata verso una luce che avrebbe alleviato le sofferenze dell’esistenza. Una morte voluta, cercata, nella disperazione di una vita che non le apparteneva se non per l’amore nutrito per la madre. Per troppo tempo Roberta è fuggita a occhi chiusi dal suo dolore. Ora vuole e deve sapere. Capirà che Margò è andata via a soli venti anni per la sua fragilità. Si può morire anche di fragilità verso la vita che non ci appartiene, quando siamo chiamati a essere qualcosa di diverso da ciò che, invece, vorremmo essere. La menzogna, la finzione della vita, apparire, vivere con una maschera che nasconde e confonde. Margò chiedeva aiuto; un urlo disperato e silenzioso, un grido strozzato che Roberta non aveva percepito nel nome di un’ingenua e assurda libertà. E così la sua vita era volata via per cercare, attraverso la morte, una nuova dimensione, l’approdo, il punto di arrivo.

Un romanzo forte, potente, che apre le porte alla riflessione sul cattivo mondo che viviamo. Una scrittura che entra nella profondità dei rapporti tra genitori e figli. Un libro che insegna come ritrovare la vera forza dopo aver toccato, con mano, la più profonda sofferenza umana.

Titolo: Margò
Autrice: Antonella Gatti Bardelli
Editore: Bompiani
Pubblicazione: 2014
pag.: 113
Costo: € 11,00