Mia Signora

di Giovanni Dàllan

Entrare nella scrittura di Giovanni Dallàn è stato come fare un viaggio di fantasia attraverso mondi lontani che appartengono al tipico romanzo di avventura. 

Mia signora è un testo che racconta storie antiche dai grandi contenuti umani. Siamo in un sistema solare imprecisato, su un pianeta, Icarus, frutto della fantasia dell’autore. È un mondo simile al nostro pianeta, ricco di vita, di storie e di eventi che movimentano la trama del romanzo. Nel Regno di Mayèra, più o meno intorno all’anno 1300, iniziano le storie di sovrani, nobili, cavalieri e plebei che Dallàn ci presenta con una scrittura fin troppo ricca di particolari.

Melissa Dei Fabbri è una giovane e audace ragazza che sogna di entrare a far parte del prestigioso Ordine cavalleresco dei Liberatori. Sin da bambina pratica le antiche arti dei cavalieri, anche se siamo in un ambito tipicamente maschile. La sua richiesta, infatti, appare alquanto insolita; mai, prima di allora, nessuna donna era entrata a far parte di un Ordine cavalleresco. A Melissa appartengono una grande determinazione e una smisurata forza di volontà che renderanno concreto il suo storico ingresso nel gruppo dei Liberatori, attraverso il superamento di impegnative prove di ammissione. Il sogno di questa nobile ragazza è ancora più ambizioso: diventare un’aristocratica.

La narrazione della storia viene proposta dall’autore in modo semplice e piuttosto agevole. I personaggi, i protagonisti, scorrono via lungo una trama comoda che presenta, qua e là, gli aspetti umani-emotivi degli attori e riflessioni di ben più ampia e importante portata. Ritroviamo, infatti, le storie di un giovane Re, Alberto, catapultato sul trono di comando del regno in seguito alla prematura scomparsa del padre-sovrano Teodoro. E poi Elena, la vedova-regina, la principessa Sofia e tanti altri personaggi… ognuno con il proprio personale carico di destini assegnati e sentimenti vissuti.

Ci sono anche considerazioni di rilievo. Non a caso Dallàn, attraverso i suoi protagonisti, ci parla di uguaglianza tra ceti sociali, di riforme a favore delle classi più disagiate, di contrasti, finemente mediati, con gruppi forti di conservatori. Sullo sfondo, è presente anche una silenziosa lotta laico-religiosa che vuole contrastare il dominio del culto lusakiano.

Nel romanzo si esaltano i giovani e le loro audaci idee riformiste con l’intento di fare, dal basso, una graduale e silenziosa rivoluzione sociale che ha, quale unico scopo, quello di migliorare la vita nel Regno di Mayèra. Facendo un volo nel tempo e nello spazio, potremmo facilmente trasferire, presso il nostro vivere, queste audaci proposte che hanno il dolce sapore della speranza… un futuro migliore non può che passare attraverso la bellezza di sani e affascinanti sogni giovanili.

Nel romanzo si percepisce, inoltre, a chiare lettere, la presenza di un nobile sentimento come l’amore. Lo potremmo definire quasi come uno degli elementi determinanti che muove le sorti e i destini dei personaggi. Quello che descrive Giovanni Dallàn è un amore pulito e coraggioso, certamente non scontato. È un sentimento che sfiora e avvicina protagonisti che appartengono anche a mondi diversi, a riprova del fatto che questo antico sentimento non si ferma davanti alla diversità dei vari ceti sociali. È quanto accadrà al giovane Re che non potrà che restare affascinato dalla profonda e dirompente bellezza di Melissa. Anche Sofia, di riflesso, grazie a un suo personale e sensibile spirito riformista, avrà in dono un sentimento che la legherà a un giovane plebeo, Pablo.
Melissa avrà la forza e l’onore di partecipare al torneo cavalleresco nazionale dove otterrà dei risultati ottimi essendo, tra l’altro, l’unica donna a partecipare. Sarà certamente questa partecipazione a favorire i contatti con il giovane sovrano.

In un testo ben movimentato, non potevano non aprirsi gli spazi dell’avventura. L’autore li apre narrando le sorti di un’impresa volta alla scoperta di mondi nuovi… audaci esploratori e nobili cavalieri, partiranno, per mare, alla ricerca di terre lontane

Un romanzo onesto e intenso che non propone un passaggio finale che sa di chiusura. La storia non si chiude ma resta latente, in balia della fantasia del lettore che non potrà che assaporare il gusto di sogni vivi e pulsanti che appartengono ai destini dei protagonisti. 

Giovanni Dallàn ci prepara certamente per assaporare nuove e interessanti avventure.

Titolo: Mia signora
Autore: Giovanni Dallàn
Editore: Montedit
pag.: 365
Costo: € 16,00

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