Per Francesco, che illumina la notte

Elsa Flacco

Non è facile incrociare uno scritto in cui si fondono, insieme, ricerca storico-religiosa con la narrazione tipica del romanzo. Non è semplice proporre i fatti avvenuti, caratterizzati da importanti risvolti religiosi, insieme agli spunti che possono scaturire dalla fantasia dell’autore. Ebbene, in “Per Francesco, che illumina la notte” di Elsa Flacco, ho trovato, con il piacere di una coinvolgente lettura, tutti questi elementi, proposti con uno stile semplice e armonioso.

L’autrice crea il suo testo basandosi sulla figura di Tommaso da Celano. Questi era un frate francescano; un chierico dotto e austero, autore della prima biografia di Francesco d’Assisi. Con Giacomo da Bevagna, dopo tre anni di missione nelle lontane terre tedesche, fa rientro in Italia. Tommaso ha modo così di incontrare nuovamente Francesco e di programmare un viaggio nella sua Celano, recentemente distrutta per mano dell’imperatore Federico II di Svezia.

La scrittura di Elsa Flacco si presenta fluida e propone gli avvenimenti accaduti nei primi cinquant’anni del 1200. Il tutto avviene sempre avendo riguardo della figura di Tommaso, analizzando, al tempo stesso, i risvolti storici e religiosi dell’epoca. Siamo di fronte a eventi rilevanti come il movimento Francescano. Sono gli anni in cui il Frate di Assisi è alle prese con i suoi problemi di salute. È ben cosciente di aver creato un Ordine ormai diffuso ovunque; anche al di fuori dei confini della penisola. Occorrono regole e norme comportamentali comuni per avere una gestione senza problemi. Il riconoscimento di Papa Gregorio IX è la prova dell’importanza assunta, in quegli anni, dal movimento fondato da Francesco.

Riconosco all’autrice l’abilità, l’intuito di essere andata oltre il semplice avvenimento. Elsa Flacco entra nell’anima dei suoi personaggi. Ne sfiora i sentimenti, le passioni e le forti emozioni provate in alcuni particolari momenti vissuti. Sono questi i passaggi in cui la narrazione tipicamente storica e religiosa sfocia nei luoghi del romanzo. Il tutto avviene in modo naturale e senza soluzione di continuità. Non ci sono vuoti. La lettura mantiene il suo carattere importante perché la scrittrice, pur inserendo questi spunti “personali”, resta agganciata alla realtà dei fatti mantenendo così una verità di fondo che si snoda lungo l’arco dell’intera narrazione. I viaggi compiuti, gli incontri, sono tutti realmente accaduti.

E così descrive l’uomo Tommaso, con tutto il suo carico emotivo. Subirà, in modo casto e puro, il fascino e la bellezza interiore di Jacopa dei Settesoli, nobildonna romana che entra a far parte del movimento Francescano.

Con la morte del Santo di Assisi, inevitabilmente si creano situazioni caratterizzate da inganni e gelosie. Da una parte ci sono tutti i frati che hanno vissuto direttamente, ogni giorno, la presenza di Francesco. Dall’altra parte, si fanno avanti i dotti con pretese decisionali e di potere. Netta e decisa appare la figura di Elia da Cortona. Forse è l’unico francescano, dopo la scomparsa del fondatore, a mantenere, con orgoglio, una certa energia riguardo alla prosecuzione dell’attività del movimento. Di fatto resta solo dopo che Leone e gli altri seguaci originari sposano la scelta di una vita, nella solitudine di un convento, fuori dai giochi di potere. Sarà proprio Elia a seguire la costruzione della prima Basilica dedicata al Santo.

Toccante e profondo è il rapporto tra Tommaso ed Elia presentato da Elsa Flacco. Tra i due c’è un vecchio legame di amicizia e di grande stima. Sono colloqui intensi che scuotono i rispettivi caratteri: l’insicuro, timido e riflessivo Tommaso al cospetto di un esuberante e deciso Elia.

Di sicuro, un’interessante riflessione prende vita in quella parte del testo dedicata alle lotte tra il Papa e l’Imperatore. Sono storie di tradimenti e inganni, fughe e viaggi. Ognuno, in qualche modo, ha le sue colpe rese palesi dal sangue sparso durante le crociate e le guerre a sfondo religioso. Lo stesso Elia, dopo aver conosciuto la corte papale e quella imperiale, come Federico II, subirà l’onta della scomunica per aver coltivato, forse, proprio al fianco dell’Imperatore, il grande sogno di un mondo senza conflitti in cui far convivere le tre grandi fedi religiose: la Cristiana, l’Islamica e l’Ebraica.

Per Francesco, che illumina la notte” è, quindi, un testo con diverse facce. È un romanzo, un saggio storico, un saggio religioso che ha tanto da insegnare. Sono pagine che grondano di verità e di storia. Sono parole che fanno riflettere sugli errori che provengono dal passato. Il tutto viene presentato dalla bella penna di Elsa Flacco unitamente a spunti romanzati, comunque aderenti alla realtà, che hanno il pregio di rendere ancora più gradevole la lettura. Un testo che consiglio vivamente.

Elsa Flacco nasce a Guardiagrele (CH) nel 1968. Da oltre 20 anni insegna Italiano, Latino e Storia nei licei. È autrice di saggi sulla letteratura e la storia d’Abruzzo. Ha scritto anche un testo teatrale sui briganti della Maiella. “Per Francesco, che illumina la notte” è il suo primo romanzo. Nel 2019 pubblica una biografia su Giuseppe Dell’Orefice, un compositore dimenticato dell’Ottocento. Ricopre ruoli in diverse associazioni e collabora all’organizzazione di eventi culturali e artistici sul territorio.

Titolo: Per Francesco, che illumina la notte
Autrice: Elsa Flacco
Editore: Oakmond Publishing
Pubblicazione: 2017
Pag.: 312
Costo: euro 12,50

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