I quattro moschettieri

di Angelo Nizza e Riccardo Morbelli

È grazie alla mia cara amica Silvana Museo che scopro la storia di un simpatico libro dal titolo “I Quattro Moschettieri”.

Siamo negli anni trenta e precisamente tra il 1934 e il 1937. Viene ideata una trasmissione radiofonica parodistica dal titolo, appunto, “I Quattro Moschettieri”. Il programma era realizzato in chiave umoristica prendendo spunto proprio dalla storia raccontata nel romanzo “I Tre Moschettieri” di Alexandre Dumas padre. La trasmissione radiofonica ebbe un grande successo grazie all’ironia e alla comicità contenuta nei testi trasmessi e nei dialoghi. Il romanzo originale, infatti, veniva rivisto e arricchito da una serie di personaggi nuovi ed improbabili; neo protagonisti catturati nella cultura dell’epoca o tra le pagine della storia o delle leggende. Insomma, una bella costruzione di fantasia ben condita da una sottile e gradevole comicità. Il programma, ideato da Aldo Spagnoli, rappresentò uno dei primi e riusciti tentativi di sponsorizzazione e pubblicità. Era offerto dalle aziende Buitoni e Perugina con l’intento di promuovere, tra le righe, i rispettivi prodotti.

Il buon esito dell’iniziativa portò al progetto “libro”; un volume importante e ben curato dagli autori Angelo Nizza e Riccardo Morbelli, arricchito dai bei disegni di Angelo Bioletto. Una lettura certamente gradevole e piacevole, per ogni tempo e per ogni età. Nelle pagine del libro, ho trovato il coinvolgimento del romanzo d’avventura, la simpatia di una scrittura ironica, l’inaspettata-gradevole presenza di rime, racconti e canzoni sparsi, con maestria, tra queste carte senza tempo. Non potevo non appassionarmi.

Le avventure iniziano nella taverna del Gatto Melanconico dove alcune losche figure tramano per rubare una preziosa scarpetta della Regina di Francia. Il buon Arlecchino, casualmente, ascolta questi discorsi e riferirà il tutto al suo padrone D’Artagnan (moschettiere e protettore della Regina). La scarpetta, purtroppo, sarà rubata; sarà compito dei 5 eroi (Arlecchino incluso!), percorrere un cammino avventuroso per tentare di recuperare il prezioso oggetto. Nel loro lungo e spericolato viaggio, incontreranno personaggi appartenenti ad epoche anche diverse o tratti da racconti epici. Incroceranno il destino di Ulisse, affronteranno guerreggianti corsari, conosceranno Otello ed altri ancora. Toccheranno i luoghi dove presumibilmente è stata condotta la scarpetta: Turchia, Venezia e poi ancora Parigi dove, finalmente, potranno mettere fine al terribile furto. I nostri eroi si scontreranno ripetutamente con il loro temibile nemico: il Cardinale Richelieu (Riciliù, nella comicità del romanzo). Partiranno per una nuova avventura voluta dallo stesso scrittore Dumas (riceve i 4 moschettieri per accertarsi che stiano bene considerando che sono fonti di reddito nella sua “fabbrica” di scrittura) e dal terribile Cardinale. I nostri amici, con l’inseparabile Arlecchino, partiranno con un pallone per compiere il giro del mondo in 80 giorni; “Riciliù” proverà a liberarsi una volta per tutte dei moschettieri. Ancora nuove e simpatiche avventure… subito in terra di Russia, dove incontreranno la Zarina Caterina. Arriveranno in Cina e poi in America per incrociare personaggi come Greta Garbo, Cherlie Chaplin ed altri ancora. La piacevole lettura continua a snodarsi tra i vari continenti per portare gli intrepidi protagonisti alla corte del Faraone. Inevitabilmente, il fascino della bella Cleopatra colpirà un don Giovanni come Aramis. Riusciranno a rientrare a Parigi proprio al limite della scommessa.
Un’avvincente ed estrema avventura per i Moschettieri senza paura.

Un libro che è stata una bella scoperta. Un bella lettura che lascia il sapore del sorriso e del buon umore. Ancora grazie mia cara Silvana.
Dal buon successo ottenuto dall’iniziativa, nacque anche un concorso basato sulla raccolta di figurine disegnate anch’esse da Angelo Bioletto. Purtroppo le cose belle sono destinate a terminare, molto spesso per l’invidia e la miopia umana. Nel 1937, il programma e il concorso furono soppressi per disposizione del Ministero delle Finanze. Il motivo? Il diffuso effetto imitativo e le forti proteste di aziende concorrenti.

Nel 2004, il fascino di questo ironico romanzo viene riscoperta da Enrico Vaime e Nicola Fano. Sono gli ideatori di un adattamento teatrale dei quattro Moschettieri. A teatro, sarà rappresentato da Simona Marchini e Antonello Fassari. Le bellezza non può morire.

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