Re Giorgio

Daniela Tagliafico

Daniela Tagliafico, con il suo “Re Giorgio”, propone un lavoro importante con molteplici e ricorrenti contenuti umani ed emotivi. È un testo che scorre e si legge bene. È ricco di storia, di aspetti veri riguardanti l’istituzione “Presidente della Repubblica”. La sua narrazione riguarda soprattutto l’Uomo… anche nei suoi tratti caratteriali nascosti. Quella dell’autrice è una scrittura a presa diretta; intensa, coinvolgente, come solo una brava giornalista, addetta ai lavori, poteva proporre. Daniela Tagliafico è stata direttrice di RAI Quirinale nel periodo di presidenza di Giorgio Napolitano. Nessuno, meglio di lei, poteva godere di un punto di osservazione in prima fila che consente, attraverso il suo libro, di scoprire storie e aneddoti riguardanti il Presidente della Repubblica.

Il “Mangiafiglie” era il termine che usava il padre dell’autrice per definire il Presidente Napolitano. Gli impegni giornalistici in Quirinale “negavano” Daniela al papà. Lui viveva in Liguria. Malato di Alzheimer, si allontanava sempre di più dalla realtà, costringendo Daniela a trasferirlo a Roma per seguirlo meglio.

Nel libro emerge un Giorgio Napolitano quale uomo preciso, pignolo, rigoroso. Il Presidente voleva rileggere tutti i discorsi e i comunicati. Nulla era lasciato al caso. Amava il rispetto dei tempi, la puntualità, in modo che la tabella di marcia fosse sempre perfetta. Giorgio Napolitano ha sempre mantenuto una bella e sottile ironia. Organizzava scherzi. Aveva una grande passione per il cinema, la letteratura e l’arte. Da giovane era stato anche critico cinematografico. Il Presidente è stato sempre un grande sognatore. Diceva “L’importante è cosa si vuole, non cosa si pensa di diventare”. In più occasioni è stato ospite a Venezia per seguire l’arte, la mostra del Cinema. Insomma… un uomo sempre proiettato verso la cultura, considerata vera priorità del nostro paese.

Tra le pagine dell’autrice scopriamo un Giorgio Napolitano come uomo di Cinema, Teatro, estimatore delle nuove idee e dei progetti artistici. Il regista Giuseppe Tornatore parla dell’antica-eterna amicizia, tra il Presidente e Francesco Rosi, nel suo libro “Io lo chiamo cinematografo”. Sono sicuramente le pagine più belle dell’autrice, quelle in cui descrive l’Uomo che va oltre le comuni vicende politiche. Napolitano amava ripetere che i diari si scrivono al mattino, non di sera. All’alba si riconquista quella luminosa prospettiva che ci rende più sereni ed oggettivi. Il suo è stato un vivere con lo sguardo proiettato in avanti ma senza perdere mai di vista il passo del momento. Il Presidente ha fortemente voluto gli eventi (2011-2012) per ricordare i 150 anni dall’unità d’Italia. Le celebrazioni si conclusero in Quirinale il 19/3/2012.

L’autrice mostra di ben conoscere le vicende di vita vissute negli anni del doppio mandato di Napolitano. Ci pone testimonianze, aneddoti, in modo semplice e diretto. Non è un trattato politico ed è un testo per tutti. Anche il non addetto ai lavori entra bene nella narrazione forse perché si parla proprio dell’Uomo e non di situazioni squisitamente politiche. La politica entra poco, è quasi marginale, laterale. Ed è stata proprio questa la bravura dell’autrice: il saper raccontare, prioritariamente, l’Uomo anziché il Presidente.

Significative le pagine dedicate all’avvio del nuovo mandato. La rielezione è stata posta sicuramente come un passo necessario per superare il vuoto istituzionale che si stava creando. Le forze politiche erano tutte pressoché d’accordo. Napolitano viene chiamato a gestire la “Paralisi di Roma”. “Re Giorgio”, come lo aveva definito il New York Times, va giù duro. Nel suo discorso striglia, critica, accusa. Ne riceve applausi e consensi. Resta al Quirinale. Non si sottrae. Il suo non è “Strapotere” bensì “Dovere”.

Napolitano è stato molto vicino a Neruda al tempo in cui il poeta visse, da esiliato, a Capri. Contribuì, insieme ad altri uomini di cultura, a finanziare la pubblicazione di un libro di poesie. L’eterno amore per il mare ha portato spesso il Presidente a trascorrere le vacanze estive nell’isola di Stromboli.

Nel testo l’autrice ricorda anche la bella e profonda amicizia tra Giorgio Napolitano e Benedetto XVI. Hanno condiviso l’amore per la musica, la passione verso gli ideali umanistici. Nei loro colloqui hanno spesso sviluppato idee e interessi intorno alla figura dell’uomo (laico, da una parte; religioso, dall’altra).

In ogni momento del suo mandato presidenziale, sono sempre emerse, a chiare lettere, la profonda cultura e la straordinaria sensibilità. Napolitano è stato anche uomo di grande fermezza… sicuramente calmo ma all’occorrenza anche duro negli scontri politici e istituzionali che ha vissuto. Curzio Malaparte, giornalista e scrittore, gli aveva donato un suo libro con una dedica speciale: “A Giorgio Napolitano, che non perde mai la calma, nemmeno durante l’apocalisse”. Al di là di ogni possibile fede politica, Napolitano ha sempre ribadito che il “Presidente della Repubblica sta dalla parte della Costituzione”.

L’autrice ha diretto RAI Quirinale per 7 anni e tra i vari compiti c’era quello di dare adeguato risalto, nei telegiornali e nei vari palinsesti, dell’immagine e delle attività del Capo dello Stato. Per tale vicinanza, ai limiti della “convivenza”, non può che aver avuto un quadro ben preciso dell’Uomo e del Presidente. Nel testo ci parla anche dei pranzi istituzionali, dei prodotti coltivati nella tenuta di Castelporziano, dei 700 mq delle cucine, della possibilità di riunire, intorno a un tavolo, anche 140 persone. Ci parla dei doni scambiati e ricevuti negli incontri; doni che un giorno potrebbero confluire in un museo ad essi dedicato.

Spesso si è parlato del ruolo del Presidente – Capo dello Stato. Presidenzialismo o ruolo simbolico tipo “Notaio”? L’autrice fa notare che la posizione del Presidente, spesso, va di pari passo con la situazione politica del momento. Si sviluppa una sorta di tacito dovere di supplenza in presenza di crisi politiche ed economiche. Con instabilità politiche certe, il Presidente non può certo nascondersi.

Napolitano è stato anche questo e tanto altro ancora. È stato soprattutto Uomo (anche politico) prima ancora di essere Presidente. Per ricoprire il ruolo istituzionale di Capo dello Stato, ha dimostrato di andare oltre gli schieramenti politici. Il “Presidente è di tutti” e si muove affinché sia sempre rappresentato l’interesse generale della nazione, nel rispetto del dettato costituzionale. Giorgio Napolitano ha sempre avuto un credo profondo nei confronti della Costituzione e forse l’abbandono del Colle, dopo un anno e mezzo dalla rielezione, sta proprio nel non essere riuscito a riformare la Costituzione. Nonostante gli anni, restano intatti ed attuali i suoi moderni e lungimiranti pensieri rivolti ai giovani, all’auspicata moralità e nobiltà della politica, al sogno di un’Europa unita.

Daniela Tagliafico è laureata in Scienze Politiche. Giornalista dal 1982, è stata allieva di Norberto Bobbio e Luigi Firpo. Ha collaborato con Enzo Biagi in alcune trasmissioni su Raiuno. Ha seguito la politica interna e quella estera nella redazione del TG1. Con l’elezione di Giorgio Napolitano nel 2006 viene nominata direttrice di Rai Quirinale. Ha sempre dimostrato di avere una grande sensibilità politica ed istituzionale. Ha ricevuto dal Presidente della Repubblica l’onorificenza di “Cavaliere” e quella di “Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana”.

Titolo: Re Giorgio
Autore: Daniela Tagliafico
Editore: Rai Libri
Pubblicazione: 2023
Pag.: 26
Costo: euro 19,00      

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