Sotto sopra (racconti intimi)

Maria Teresa Di Leo

Nutro sempre piacere quando mi immergo nelle parole delle persone che conosco e stimo. Entrare nella scrittura personale significa affrontare un viaggio che palesa l’essere, mostrando i sentimenti e il cuore. Ho vissuto una lieta sorpresa nell’approccio alla lettura di “Sotto sopra” di Maria Teresa Di Leo.

L’autrice propone un viaggio intimo e delicato nel suo essere donna, moglie e madre. Maria Teresa ci apre le pareti del cuore ed espone una sensibilità profonda verso la vita e il destino. Muove i passi dalla recente storia: pandemia, isolamento, conflitti; il tutto descritto con una penna sobria e raffinata che vuole essere “riflessione” oltre la narrazione del semplice fatto storico. I suoi sono acuti di bellezza, luci di speranza, osservazioni attente su un tempo incerto che potrebbe aprirsi verso potenziali catastrofi.

Maria Teresa sente di convivere con due personalità; appaiono simili ma anche opposte. Da donna, vive il cambiamento…lo tocca, lo percepisce, lo sente addosso. È il mondo intorno che cambia. Il tempo si ferma, sembra sospeso, spariscono i rumori dell’esistenza.  È un tempo ovattato che non incalza più e da respiro. Ed è in questa realtà sospesa che l’autrice si sente nuovamente libera.

La Di Leo srotola parole nella ritrovata vera libertà di pensiero che le appartiene. Le sue parole sono salvifiche per l’anima; la nutrono e la coccolano. “Sotto sopra” sono pensieri scritti con precisione e puntualità. Sono osservazioni accurate e ricche di sentimento perché chi scrive ha a cuore il destino delle persone care, di chi soffre, del mondo. L’autrice sente chiaramente di condividere riflessioni così ferme e decise da divenire pietre miliari per la sua esistenza.

Arriva a benedire il silenzio, l’inevitabile tranquillità. Dimentica le tensioni imposte da una realtà “iperconnessa”. Con la pandemia sono emerse tutte le fragilità dell’uomo: non vuole essere solo ma poi è sofferente nello stare in gruppo. L’uomo vede il suo simile quasi come un nemico… ci si protegge nascondendosi dietro una maschera, evitando i contatti fisici. L’autrice percepisce e vive la tristezza per i perduti abbracci. Spariscono i sorrisi e i gesti della complicità umana. In questa solitudine imposta, cuore e corpo appaiono sordi, inorganici.

I giorni avanzano e scorrono in modo anonimo. Tutto è piatto in questa “non vita”. Per questo Maria Teresa tenta di risollevare la sua anima leggendo i grandi autori del passato. Quante verità dimenticate… La mente si nutre, il cuore si allarga. C’è pienezza di sensi. In un clima di innumerevoli pensieri, emergono tante inevitabili fragilità.

L’autrice ricerca le sue forze. Percepisce il dovere di provare ad essere felice in modo da scacciare l’incubo. Dovrebbe essere un dogma. La realtà dovrebbe essere vissuta con coraggio e sicurezza, pensando che la felicità dipende solo da noi stessi.

Ho percepito bellezza, attenzioni, nei passaggi che Maria Teresa rivolge ai suoi ragazzi, alla scuola. Con la DAD i pensieri non possono che andare in direzione degli amati alunni; forse i più fragili per i disagi vissuti. Tra i tanti, un pensiero speciale, il più bello, è quello che tocca Nicole e i suoi coraggiosi genitori. Il mondo ha un disperato bisogno di “Più Sociale”.

Purtroppo sono anche i giorni della paura, dell’impotenza, del dialogo impossibile con chicchessia. E la paura fa male perché monta dal di dentro. In momenti così difficili, l’autrice trova riparo e conforto nella forza delle fede, vissuta e toccata anche attraverso la solitudine della Basilica di San Pietro.

A volte è muta osservatrice dei dilaganti commenti gettati sui social; parole rivolte a chi governa un malgoverno senza rotta. L’invito è quello di combattere la dura realtà a colpi di ottimismo. “Andrà tutto bene”, lo slogan generale. Purtroppo non si percepiscono equilibri stabili. È tutto capovolto, sottosopra. E allora si vive cercando luci, spiragli di vita smarrita.

Una passeggiata in riva al mare può ridare serenità. E poi arriva l’estate: un potenziale ritorno alla normalità. L’uomo è molto bravo a dimenticare. Torna il sorriso; appare come un nuovo e sicuro approdo.

Alle porte attende la guerra: inaspettata, ingiusta, assurda. Forse l’uomo non ama la vita se pensa di uccidere e distruggere il suo simile. Incombe il terrore. C’è sofferenza interiore, bisogno d’amore mondiale. La guerra è il fallimento dell’uomo e l’autrice riflette proprio sulla natura umana. Dove sono genio e bravura se l’uomo è abile a creare per poi distruggere sé stesso?

Nella bella scrittura di Maria Teresa Di Leo, le riflessioni corrono intense per proporre interessanti messaggi emotivi. Le sue sono pagine di diario di grande e profonda intimità. Attraverso le parole, la cultura, la riscoperta dei classici, si può ritrovare quella forza necessaria per sentirsi ancora vivi dentro. Ed è proprio questo il messaggio ultimo dell’autrice; un messaggio aperto comunque al bene e alla speranza.

Maria Teresa Di Leo è nata a L’Aquila nel 1971. È laureata e specializzata in Lingua e Letteratura Inglese. Ha seguito diversi master e studi di perfezionamento anche all’estero. Da qualche anno dirige il centro di promozione culturale Unla Aq. Come donna e madre, si dedica alla cura della sua famiglia e all’insegnamento presso le scuole superiori. Ha partecipato a vari concorsi letterari ottenendo apprezzabili riconoscimenti. “Sotto sopra” può essere considerato il suo vero esordio letterario.

Titolo: Sotto sopra
Autrice: Maria Teresa Di Leo
Editore: Porto Seguro
Pubblicazione: 2022
Pag.: 103
Costo: euro 14,00      

invia il tuo messaggio

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.

Small C Popup.png

Iscriviti alla nostra newsletter