Splendore

di Margaret Mazzantini

Rispondo “presente” al nuovo appuntamento con la bella scrittura di Margaret Mazzantini. Tra le pagine del romanzo, ho trovato tutto lo splendore contenuto nel titolo. Una storia attuale, forte, a tratti vera; come tante, certamente presente nello scorrere della vita.

Guido e Costantino sono due ragazzi che vedono crescere le loro vite in maniera disordinata ma sempre unite da un filo invisibile. Costantino “era il figlio del portiere” e occupava un appartamento seminterrato protetto dalle grate; Guido apparteneva a una famiglia benestante nella quale respirava l’assenza degli affetti. Due destini lontani che si dedicano l’attenzione dello sguardo reciproco; due mondi diversi che si cercano nella bellezza del silenzio.

Siamo negli anni ’70, a Roma, tra i banchi di un liceo. L’autrice arriva nuovamente con la sua scrittura intensa e viva. Sono parole che pulsano e vibrano passaggio dopo passaggio. Una lettura che prende e travolge; culla il lettore e lo trasporta senza indugio tra le vigorose pagine del romanzo. Un tema audace che racconta la difficile storia d’amore tra due ragazzi che diventano, inevitabilmente, uomini. Un rapporto giusto o sbagliato? Naturale o innaturale? Nell’incertezza di una vita difficile, Guido e Costantino vivono il loro splendore. I loro destini si trovano per poi perdersi. Avanzano lungo sentieri e tempi diversi ma hanno sempre quella forza intensa per ricongiungersi nella bellezza del momento. Guido vive la sua esistenza a Londra mentre Costantino resta nella sua Roma. Il primo, una brillante carriera nel mondo universitario inglese; il secondo, un lavoro in proprio nel campo alimentare ricco di soddisfazioni. Ognuno costruirà la sua “normale” famiglia e vivrà una trascinata e ordinaria esistenza, senza sussulti emotivi. I due protagonisti conosceranno il vero splendore solo nel ritrovarsi, nonostante il tempo, le distanze, gli impegni, le rispettive famiglie.

Margaret Mazzantini rivela le scene narrate fino a farle vivere. Il linguaggio è asciutto, diretto; attanaglia al romanzo con i suoi passaggi a tratti crudi ma altamente espressivi. Una scrittura profonda che sonda l’animo umano rendendolo nitido e trasparente agli occhi del lettore. Guido e Costantino appaiono con estrema chiarezza, con tutto il loro carico di disagio e turbamento. Intorno a loro, entrano in scena gli altri personaggi sempre toccati con la delicatezza che è tipica dell’autrice. Ecco apparire la dolcezza di Georgette, la sana follia di Zeno, la bella amicizia di Knut, il candore di Izumi, la fragilità e la forza di Leni. Il tempo avanza e presenta un amore vissuto nel silenzio, ai margini di una vita che sembra altro; un legame clandestino di grande intensità, quasi di rottura, due esistenze smarrite alla ricerca di un comune destino.

Abilmente, la Mazzantini semina qua e la interessanti spunti storici che riguardano il tempo narrato e vissuto dai protagonisti. Non si può ignorare la storia. Nei personaggi, analizza gli animi, i cuori, i corpi. La materia svanisce al cospetto del tempo; un insieme di carne e ossa destinato a scomparire. Restano lo spirito, il sentimento, le emozioni… sondati in punta di penna attraverso profonde e belle riflessioni sull’uomo, sulla vita, sul tempo che avanza e logora le esistenze. Poi è la crudeltà umana ad abbattersi su un amore omosessuale; è un colpo violento, tragico, di eccessiva fisicità. È la risposta di un feroce perbenismo alla dolcezza di un’unione. Resta il sogno, la speranza, l’atteso viaggio che può donare una perduta ma ritrovata serenità. Perché, in fondo, solo una vita vissuta con coraggio resta intrisa di splendore.

Un romanzo che suggella una meravigliosa scrittura già nota. Una prova provata sul fatto che ogni tema trattato, nella sua ampia portata, può rilevare la bellezza di una lettura che non possiamo ignorare. Una storia che appartiene, a pieno diritto, al nostro tempo disperato.

Margaret Mazzantini è una delle più grandi scrittrici italiane contemporanee. Con “Nessuno si salva da solo” ha vinto, per la sezione “narrativa”, il Premio Flaiano. Il romanzo “Venuto al mondo” si è aggiudicato il Premio Campiello. Nel 2001 vince, con “Non ti muovere”, il Premio Strega. Sempre della stessa autrice “Il catino di zinco” (romanzo d’esordio del 1994), “Manola”, “Zorro” e “Mare al mattino”. Margaret Mazzantini è nata a Dublino nel 1961 (madre irlandese, pittrice, padre italiano, scrittore). È legata, sentimentalmente, all’attore Sergio Castellitto.

Titolo: Splendore
Autrice: Margaret Mazzantini
Editore: Mondadori
Pubblicazione: 2013
pag.: 309
Costo: € 20,00

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