La poesia è quel momento in cui riesci a distaccarti da ciò che normalmente fai e sei e compi un salto dentro un’esperienza emotiva che ti si para davanti. Lo fai senza paura di essere senza difese, di essere te stesso; ti lasci assorbire completamente da ciò che leggi, guardi, ascolti.
È un incantevole momento di arresto per qualcosa di diverso e uguale a te che, se dovresti usare le parole, non lo potresti descrivere: lo conosci solo attraverso i sensi e le emozioni.
Ti sconvolge e ti commuove, fa muovere un fiume inaspettato e pieno dentro di te che vive improvvisamente sconvolgendo tutto ciò che sapevi o eri prima di quel momento.
La poesia è una luce, una direzione, un bivio su ciò che non avevi previsto. È una lampada che indica il modo di liberare quel colore, quell’immensità, quel suono che vivono in te e pensavi di non conoscere.
La poesia è un’armonia tra te e ciò che ti circonda che ti coglie impreparato, ogni volta impreparato, indipendentemente dalle volte che l’hai vissuta.
È un’esperienza interiore, personale, intima, vestita di silenzio; è un ritmo che segue improvvisamente il tuo, fermando il tuo tempo, il tuo spazio, i tuoi pensieri. È un ritmo condiviso.
Siamo nati per cercare la Bellezza, nutrirci di essa, crescere in essa, migliorarci in essa, creando un dialogo sensibile senza parole in cui corpo e anima parlano con ciò che ci sta emozionando entrando in ogni spazio di noi stessi, lasciandoci diversi da come eravamo, diversamente coscienti, diversamente attenti.
La Bellezza dell’Arte non è solo in un quadro, in una frase, in una canzone; è nel disegno sul muro, in una lacrima silenziosa e discreta, in un sorriso in cui ti riconosci, nell’ombra di un grande albero, nella pioggia leggera, nel mare in tempesta, nei colori di un cielo che ti fermi a guardare.
Si fa poesia non pensandoci… la parola è impotente, la parola non riuscirà mai a dare il segreto che è in noi, lo avvicina
[Ungaretti, intervista del 1961]