WOW

3ª ed. Concorso Letterario Nazionale «diversamente UGUALI»

Scuola Sec. 1° grado I.C. VIGONE – GRUPPO PROGETTO PON • Insegnanti: C. Pasteris, V. D’Agostino • Vigone (TO)

Sei anni fa ero… ero un ragazzino di nome Carlo, ero alto 1.40 centimetri, ero molto grasso e mi sentivo diverso dagli altri ragazzi. Mi sentivo sempre a disagio.

Arrivata la prima media ero veramente felice, ero felice di passare di rango ma non ero felice di me, soprattutto del mio fisico. Ogni giorno andavo a scuola prendendo il pulmino; lì iniziava la mia giornata: appena salito sul pulmino tutti gli altri ragazzi iniziavano a prendermi in giro. E per iniziare la giornata non era il massimo!

Dopo dieci minuti ero già arrivato a scuola: davanti all’entrata mi aspettavano i bulli dell’istituto. Appena salivo le scale per entrare a scuola mi davano il benvenuto a modo loro: “Ciao grassone!”. Io li lasciavo parlare e mi dirigevo verso la mia classe, ma anche lì, appena entravo in aula, i miei compagni di classe mi prendevano in giro. Non c’era mai un momento di pace. Inoltre i miei compagni di classe e i bulli mi prendevano in giro anche nei momenti di studio, durante il pranzo, nell’intervallo: erano ovunque, dove mi giravo c’erano sempre loro.

Dopo due anni ero arrivato in terza media e per due anni interi mi ero subito le loro parole e le loro offese, ero arrivato ad un momento importante nella mia vita: era il momento di cambiare. Desideravo cambiare veramente e dovevo essere accettato da tutti. Un giorno decisi di iscrivermi in palestra per smaltire tutta quella ciccia che mi ero creato; passavano giorni, settimane, mesi, troppi mesi, ma non riuscivo a cambiare; forse il motivo principale era il fatto che mi piacesse mangiare: per me mangiare era anche una consolazione da tutto quello che mi capitava, sia a scuola che in giro per il paese. Così mi sono demoralizzato perché tutto quello che avevo fatto per dimagrire mi sembrava tutto invano.

Un giorno decisi di mettermi a dieta e di ricominciare a frequentare la palestra. Così facendo, sono riuscito a combattere le mie paure, i pensieri tristi e le pessime parole che dicevano i miei amici.

Sono uscito da questo momento buio della mia vita. Ogni giorno cercavo di fare del mio meglio sia in palestra che con il cibo. Secondo me la guerra più difficile era stare lontano dal cibo perché ogni volta che ci pensavo mi veniva sempre più fame: era una vera e propria guerra tra me e la mia fame nervosa.

Ogni anno i miei compagni continuavano a prendermi in giro, però allo stesso tempo notavano sempre di più il mio corpo che dimagriva e prendeva una forma dignitosa. Sul finire della scuola quei bulli e i miei amici mi osservavano ogni secondo, anche nei momenti di studio. Mi ricordo che una volta, all’ultima ora, stavo andando in bagno e ho incontrato i bulli, però loro non sembravano ostili; infatti si sono avvicinati a me e hanno iniziato a parlarmi, a dirmi che avevo fatto bene a dimagrire perché così le persone non mi avrebbero più preso di mira. I bulli mi dicevano queste cose perché si erano resi conto di aver sbagliato per tutti questi anni; io li ho ringraziati e sono tornato in classe tutto contento e fiero di me stesso.

Finalmente era finita la scuola, anche quell’anno era passato; io sono uscito da scuola, come al solito da solo, senza nessun amico che mi accompagnasse, ma…

Ad un certo punto sono arrivate dieci ragazze: erano bellissime ed erano le mie migliori amiche; tra loro, Amina, Ilenia, Sabrina, Sofia, e altre. Sono arrivate verso di me e abbiamo iniziato a parlare; poi, mentre si allontanavano, quando stavano per superare la soglia del cancello, si sono girate tutte e mi hanno urlato: “Bel fisico!”. E poi, ancora più forte: “WOW!”. Mi avevano notato, questa volta per una qualità positiva.

 

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