a cura di Andrea Mauri
Nero Golden, è basso e tozzo. Ha i capelli tinti tirati all’indietro, occhi neri e penetranti, gli avambracci da lottatore, le mani pericolose con anelli d’oro tempestati di smeraldi. Suona il violino, ha il culto dell’antica Roma e vive nella lussuosissima Golden House. Nerone, imperatore megalomane e paranoico, è il suo modello, e tutti sono avvertiti: qualcosa prima o poi brucerà.
Salman Rushdie, lo scrittore angloindiano che vive a New York, ci racconta in La caduta dei Golden (Mondadori) una storia fatta di figli predestinati e fortunati, amori intriganti, segreti e confessioni inattendibili. Il tredicesimo appuntamento di Giorni Selvaggi è domenica 26 novembre, ore 17 al Circolo dei Lettori di Torino. Salman Rushdie dialoga con Sandro Veronesi.
Salman Rushdie, nel nuovo romanzo, torna a raccontare una nazione e il nuovo secolo con la forza evocativa e la leggerezza ammaliante del grande scrittore che si muove con disinvoltura tra le luci cinematografiche di una realtà fatta di riflettori e finzioni, e i sortilegi di un mondo antico che conosce fin troppo bene. Ambienta la sua nuova storia nella New York degli oligarchi russi, in un mondo segnato dal terrorismo, dove le fake news sono la verità e dove la finzione vince a mani basse sulla realtà. E intanto un presidente mitico ascende al trono.
L’interrogativo davanti a cui Rushdie pone il lettore è vertiginoso: quando il confine tra la pagina e il palcoscenico è superato, siamo sicuri di saper ancora distinguere tra una fantasia pericolosa e la realtà deviata?
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.